L'ascesa al soglio pontificio ed il suo magistero

      La benedizione del morente Pio IX al mondo cattolico, mentre tramontava il più antico stato monarchico europeo, concludeva un pontificato lungo ben 32 anni. Il card. Pecci assunse i pieni poteri per un conclave che si prospettava lungo, tormentato, difficilissimo.
Si pensava che l'occupazione italiana di Roma influenzasse negativamente le future scelte dei conclavisti; tanto da esprimersi essi per altre sedi in altre nazioni (Spagna, Austria, Monaco di Baviera, Malta!): ed il Crispi, al contrario, per mettere a tacere voci allarmistiche, mise in atto una severa vigilanza attorno alle mura vaticane, convinto che una tale decisione avrebbe costituito un grave errore politico.
Risultò invece uno dei più sereni e brevi conclavi: il 20 febbraio 1878 venne inopinatamente eletto alla terza votazione il sessantottenne card. Gioacchino Pecci, con il nome di Leone XIII (1878-1903), il lumen de coelo della profezia di San Malachia. Ottenne 44 voti su 60 cardinali (73,33 %).
Si pensava ad un papa di passaggio, atto a risolvere la scottante Questione Romana: regnò 25 anni.
Ma altri problemi investivano una Chiesa ormai cattolica, in un contesto sempre più mondiale: l'arroccamento del Sillabo di papa Pio IX con relativo pericoloso isolamento della Chiesa; lo scontro violento in Italia tra cattolici e liberali; in Germania la Kulturkampf ed i Vecchi Cattolici; in Austria, Belgio, Portogallo e Spagna la Chiesa in seria difficoltà; quasi del tutto ignorata nel mondo russo e anglosassone.
Leone XIII ebbe chiara la coscienza della missione affidatagli: far sentire la voce della Chiesa all'interno della civiltà moderna, che si andava progressivamente allontanando dagli insegnamenti cristiani.
Un progetto di riconciliazione universale: l'uomo aspira a giusti principi di libertà e dignità che la Chiesa non può misconoscere; non si può rimanere indifferenti alla povertà, all'oppressione, all'analfabetismo, alla scristianizzazione. Seguendo l'esperienza perugina propugnò la formazione teologica e filosofica del clero; combatté la triste condizione sociale del proletariato con le organizzazioni di mutuo soccorso, di movimenti operai cattolici, propugnò il riscatto del mondo del lavoro e della scuola.
Fondamentali tappe del suo pensiero sono le celebri encicliche: Aeterni Patris (1879), vera scossa intellettuale per porre fermezza alla filosofia in cui si incarnavano gli stessi principi della Chiesa; Immortale Dei (1885), chiarificazione della controversa separazione tra Stato e Chiesa, con la conseguente difesa del matrimonio religioso, della famiglia, dei diritti civili fino alla libertà di stampa; Rerum Novarum (1891), vangelo sociale, che lo consacrerà davanti al mondo "papa dei lavoratori".
Un lungo pontificato, una luminosissima scia che papa Leone XIII, un lepino del sonnacchioso Stato Pontificio, apriva alla speranza: "una grandiosa volontà di restauratio non più attraverso le vie della restaurazione politica, all'inizio del secolo XX, ma con la dedizione affettuosa al mondo moderno scaturita da una più che fondata preoccupazione per la salvezza dell'umanità. Il fatto che dopo la sua morte, avvenuta il 20 luglio 1903, l'elezione del nuovo papa abbia mosso le potenze politiche molto più che non nel 1878, fu anche dovuto al prestigio che Leone XIII aveva guadagnato al papato in tutto il mondo".